Vignetta su Maometto “blasfema”, quattro fumettisti arrestati in Turchia: sempre più forte la repressione di Erdogan

Assalto alla rivista LeMan

La Turchia laica di Atatürk, il primo presidente della Repubblica turca e considerato il “padre” della Turchia moderna, è da tempo un lontano ricordo sotto la spinta di Recep Tayyip Erdoğan e delle sue politiche di islamizzazione in senso conservatore del Paese.
Ma l’ultimo episodio che arriva da Istanbul spinge il Paese verso una deriva ancora più evidente: la scorsa notte la polizia turca ha tratto in arresto quattro fumettisti della rivista satirica LeMan. Sarebbero colpevoli, come ha spiegato su X il ministro dell’Interno turco Ali Yerlikaya, che ha pubblicato quattro video in cui si vedono agenti di polizia ammanettare e trascinare fuori casa i fumettisti in questione, di aver disegnato una vignetta “vile” e blasfema nel numero della rivista del 26 giugno.
Emniyet güçlerimiz tarafından, Peygamber Efendimizi (S.A.V.) çizme hadsizliğini yapan derginin Müessese Müdürü A. Y. adlı şahıs da yakalanarak gözaltına alındı. pic.twitter.com/JR2IraE11U
— Ali Yerlikaya (@AliYerlikaya) June 30, 2025
La procura di Istanbul ha ordinato il sequestro dell’edizione incriminata e ha avviato una procedura per oscurare gli account social della rivista.
Nel disegno si si vede un personaggio chiamato Maometto che stringe la mano a Mosé, mentre dietro di loro compaiono dei missili, in una scena che ricorda i recenti bombardamenti tra Iran e Israele. La rivista, fondata nel 1991 e periodicamente presa di mira dalla destra turca e dai conservatori islamici, anche per il sostegno che diede nel gennaio 2015 alla francese Charlie Hebdo in seguito all’attacco terroristico di Parigi in cui morirono 12 persone, si è scusata con i lettori ma ha sostenuto anche che la vignetta in questione sia stata deliberatamente interpretata male.
Obiettivo di Dogan Pehlevan, uno dei fumettisti arrestati dalla polizia, era quello di mostrare “le sofferenze di un musulmano ucciso negli attacchi israeliani” e non di offendere l’Islam o il profeta Maometto. Parlando all’agenzia Agence France-Presse il redattore capo di LeMan, Tuncay Akgun, ha spiegato che la vignetta presa di mira “non è affatto una caricatura del profeta Maometto”, sottolineando che nel mondo islamico siano oltre 200 milioni le persone col nome Muhammad.
Giustificazioni che non sono bastate ai gruppi di conservatori islamici che nella notte hanno tentato di assaltare la redazione di LeMan: gli assalitori hanno spaccato le finestre dell’edifico che ospita la sede della rivista con le pietre e i bastoni, prima che la polizia intervenisse per fermarli.
Leman’ın önünde toplanan kalabalık grup, güvenlik güçlerine saldırı gerçekleştiriyor. Barışçıl protesto yasal haktır. Fakat burada polise ve vatandaşa açık bir şiddet söz konusu. Saraçhane mitinglerinde 18-24 yaş arası gençler gözaltına alınmıştı. Bu şahıslar hakkında da gözaltı… pic.twitter.com/oW2s5txkmU
— Av. Cemil Çiçek (@avcemilcicek71) June 30, 2025
Come ricorda l’Ansa, non è la prima volta che sedi di riviste satiriche vengono attaccate in Turchia. Nel 2012 alcune persone diedero fuoco alla sede di Penguen, che ha chiuso negli anni scorsi, mentre nel 2011 Bahadir Baruter, un noto autore satirico, fu processato per una caricatura che faceva ironia sulla religione, con l’accusa di “insulto ai valori religiosi”. Nel 2015, due giornalisti del quotidiano Cumhuriyet, Ceyda Karan e Hikmet Cetinkaya, finirono al centro di un procedimento giudiziario per avere pubblicato accanto alle loro firme nei loro editoriali la copertina del settimanale Charlie Hebdo che uscì in Francia dopo l’attacco alla rivista francese rivendicato da Al Qaeda.
l'Unità